Reddito energetico: come funziona e a chi spetta il finanziamento sull’energia rinnovabile #Risparmio energetico

Sta per arrivare il Reddito Energetico che fornirà degli incentivi per l’installazione di un impianto fotovoltaico nelle abitazioni di famiglie con basso reddito con l’obiettivo di aiutarle a risparmiare sui costi della bolletta.

Vediamo come funziona, quali sono i requisiti per ottenerlo e tutto quello che sappiamo finora.

Che cosa è il reddito energetico?

Il Reddito Energetico è un finanziamento a fondo perduto erogato per l’installazione di pannelli solari destinato ai nuclei famigliari a basso reddito per risparmiare sulla bolletta energetica.

Come riportato dal comunicato stampa del MASE, il decreto è stato firmato il 9 agosto 2023 dal Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Gilberto Picchetto, ed è finanziato dal Fondo Nazionale per il Reddito Energetico, con un’erogazione di 200 milioni di Euro.

L’obiettivo di questa misura ha due finalità principali. La prima è quella di fornire un contributo concreto a tutte quelle famiglie che attualmente si trovano in difficoltà economica, dando loro un sostegno nel pagamento delle bollette.

Il secondo obiettivo, invece, è certamente quello di incentivare il consumo di energia proveniente da fonti rinnovabili, energia solare in questo caso. Questo, ovviamente, a sostegno della lotta al cambiamento climatico e al surriscaldamento globale.

Chi ha diritto al reddito energetico: requisiti

Tutti i cittadini appartenenti a nuclei familiari con un ISEE inferiore a 15mila euro, o a 30mila euro se composti da 4 figli o più (con leggere variazioni a seconda della regione).

Considerando la distribuzione del reddito italiana, le risorse maggiori verranno quindi investite nel mezzogiorno (oltre l’80%), in otto regioni in particolare: Abruzzo, Molise, Basilicata, Calabria, Campania, Puglia, Sardegna e Sicilia.

Ma non è tutto. Oltre alla fascia di reddito, il decreto prevede che vengano rispettati anche altri requisiti, legati principalmente all’impianto fotovoltaico.

Gli impianti devono infatti essere installati in aree o superfici di proprietà del nucleo familiare, e devono avere una potenza nominale compresa tra 2 KW e 6 KW, o comunque non superiore alla potenza nominale in prelievo sul punto di connessione.

Come funziona il reddito energetico

Le famiglie che hanno fatto domanda e a cui viene accordato il reddito potranno utilizzare i soldi per installare un impianto fotovoltaico, sottoscrivendo una convenzione con il Gestore dei Servizi Energetici.

Il GSE provvederà ad attivare uno scambio di energia che consente al nucleo famigliare di immettere nella rete elettrica nazionale l’energia inutilizzata prodotta attraverso i pannelli solari. Questo, per alcune famiglie, potrebbe tradursi in auto-sufficienza energetica annullando la necessità di dover acquistare energia elettrica da aziende fornitrici.

Inoltre, il GSE acquisterà il surplus di energia elettrica prodotta dall’impianto fotovoltaico erogando dei crediti che verranno ceduti alla Regione di appartenenza del nucleo famigliare. Il denaro servirà ad alimentare il Fondo per il Reddito Energetico, assicurando al governo i fondi per erogare il reddito ad altre famiglie.

Quando verrà erogato

Il Reddito Energetico, con molta probabilità, comincerà a essere erogato nel 2024 e avrà una copertura biennale che andrà a coprire gli anni 2024 e 2025.

Dove e come richiedere il reddito energetico

Attualmente non è ancora stato chiarito dal Ministero cosa fare per richiedere il contributo per l’installazione dei pannelli solari. Si parla, però, di contributi in conto capitale e questo dovrebbe significare che sarà il produttore/installatore a effettuare uno sconto in fase di acquisto.

Come già succede per altri incentivi, potrebbe essere istituita una piattaforma in cui il venditore può richiedere il reddito energetico per conto dell’acquirente. Per ora, l’unica cosa certa è che servirà presentare l’ISEE.