26ª Conferenza delle Nazioni Unite sul cambiamento climatico (COP26): che cos’è, quando si svolge e che ruolo ha in ambito della green energy #Transizione energetica

Gli acronimi e le sigle di cui si sente tanto parlare in questo periodo non sono tutti frutto del trend del green washing (utilizzare la parola verde per sdoganare ogni concetto), ma di organizzazioni che da trent'anni si occupano dei rischi climatici.

La COP26 è la "Conference of Parts" che l'ONU organizza tra i Paesi membri, cioè tra quasi tutte le nazioni del mondo, per affrontare le problematiche climatiche attraverso un unico Board internazionale. 

Cosa cambia con COP26: tempo scaduto per salvare il mondo

La Conferenza delle Parti (COP), si è tenuta per 25 volte finora. Per questa ragione il titolo di questa edizione è COP26.

L'evento, quindi, non è una novità. Quello che è davvero cambiato è il tempo: finita l'era dell'attesa e delle promesse, nonostante le accuse del "bla bla bla" che hanno caratterizzato questa edizione, COP26 volta pagina imponendo misure e scadenze definitive per il raggiungimento delle riduzioni di emissioni tossiche e per contribuire alla stabilizzazione del riscaldamento globale.

È cambiata la coscienza civile e la consapevolezza planetaria di dover cambiare approccio culturale con l'energia e con i consumi. Senza distinzione di dimensioni e di ambiti: dovere di ogni cittadino per tentare, in extremis, a salvare il nostro ecosistema.

L'efficientamento energetico comincia da casa

Una delle parole d'ordine di COP26 è efficientamento energetico. Lo sforzo globale che si richiede alla comunità non riguarda solo l'industria ma coinvolge ogni cittadino. A partire dalle nostre abitazioni, che non possono essere più alimentate con sistemi di vecchia generazione.

Grazie ai tanti incentivi, bonus e agevolazioni previste nel PNRR, è possibile trasformare ogni casa in una casa ad alta efficienza energetica, più rinnovabile possibile: fotovoltaico e sistemi di accumulo e risparmio energetico sono solo alcuni aspetti della trasformazione domestica da produttore di rifiuti a generatore di energia pulita. 

Alta efficienza energetica: definizione e soluzioni

Secondo le direttive europee per parlare di efficienza energetica almeno il 50% delle richieste di energia termica ed elettrica di una casa deve provenire da fonti rinnovabili. Questo obiettivo è non solo possibile, ma ampiamente superabile in determinate situazioni, fino a parlare di autosufficienza energetica al 100% da rinnovabili.

Chiaramente si tratta di casi in cui la tecnologia della bioedilizia e i migliori sistemi di recupero e di acquisizione energetica siano contemporaneamente disponibili. Ma per rimanere nella media e contribuire notevolmente alla riduzione dei consumi (e al relativo risparmio economico), ci sono moltissimi interventi che si possono effettuare in qualsiasi ambiente.

Innanzitutto, il capotto termico, oggetto di agevolazioni e bonus fiscali, che consente un notevole abbattimento dei costi di riscaldamento e climatizzazione. Come gli infissi, che devono essere isolanti per eliminare le dispersioni. E ancora vanno installate caldaie a condensazione o pompe di calore e pannelli solari. Tutti gli elettrodomestici devono essere di classe energetica elevata. Un buon sistema di domotica può essere utilissimo per controllare e gestire i consumi, personalizzando l'utilizzo in base alle effettive necessità ed evitando inutili sprechi. Con la piacevole sorpresa di una bolletta molto vicina allo zero.